Quante volte mangiate l’orzo durante l’anno e quanto ne sapete su questo cereale?
Intanto, io comincio a dirvi che si tratta di uno dei cereali più diffusi nella dieta mediterranea.
Dal punto di vista nutritivo, l’orzo appare come un cereale completo e ben utile all’organismo: composto per il 70% di carboidrati, un 10% circa di proteine e un basso contenuto in grassi, meno dell’1,5%. Il rimanente, invece, è occupato da fibre vegetali.
Anche il contenuto in sali minerali e vitamine è decisamente rilevante: l’orzo è ricco di potassio, magnesio, fosforo, ferro, silicio, zinco e calcio, a cui si aggiungono le vitamine E e alcune del gruppo B.
Ne sono disponibili diverse varietà:
Decorticato: si tratta di una variante che ha subito delle modifiche meccaniche per eliminarne la parte più esterna. Per poter essere gustato, deve essere lasciato in ammollo per una notte, quindi cotto per circa 45 minuti;
Integrale: non subisce processi di raffinazione e, per questo, mantiene intatte le proprietà nutrizionali. Per questo motivo, però, richiede una fase d’ammollo decisamente lunga: 24 ore prima di poter essere cucinato;
Perlato: è la varietà certamente più diffusa perché, grazie a un processo di raffinazione che ne elimina la parte più esterna, può essere immediatamente utilizzato senza passare per la fase d’ammollo;
Solubile: derivante dalla tostatura e dalla macinatura industriale dei chicchi, è utilizzato per bevande istantanee e decotti, quali appunto il caffè d’orzo.
Che ne pensate se utilizzassimo l’orzo per la ricetta di oggi?
Segnate subito gli ingredienti:
300 gr di orzo perlato
1 porro
80 gr di speck tagliato a striscioline
40 gr di grana grattugiato
olio extra vergine di oliva
sale e pepe q.b.
Procedimento:
Iniziate pulendo il porro, lavatelo, affettatelo e sbollentatelo per circa 1 minuto in un litro di acqua leggermente salata, poi scolatelo e tenetelo da parte.
Non buttate l’acqua che utilizzerete come brodo per cuocere l’orzo. Scaldate un filo d’olio in una casseruola, trasferitevi lo speck e fatelo rosolare; quando inizia a dorare, prelevatelo e trasferitelo in un piatto foderato di carta forno.
Versate l’orzo nella casseruola, fatelo tostare qualche istante, poi continuate a cuocerlo bagnandolo con un mestolo di liquido bollente man mano che quest’ultimo viene assorbito.
Dopo circa 20 minuti di cottura aggiungete il porro, bagnate ancora un pò e cuocete per altri 10 minuti.
A termine cottura, aggiungete il grana grattugiato, del pepe a piacere ed unite anche le striscioline di speck croccante; coprite, lasciate mantecare per 2/3 minuti e servite.
E per tutte le neomamme all’ascolto ricordate che questa ricetta vi sarà molto utile poichè l’orzo è anche un cereale galattogeno! Cosa significa? Che stimola, cioè, la produzione di latte!
Buono a sapersi vista l’importanza dell’allattamento materno ed i benefici che ne traggono i nostri bambini!
Ancora una volta i cibi aiutano la salute e contribuiscono alle sane abitudini.