Fettuccine fatte in casa

Ingredienti per 4 persone:

4 uova intere

4 etti di farina, più farina per pulire le mani ed infarinare il piano lavoro.

In genere la proporzione è di un uovo e di un etto di farina a persona ma dipende anche dalla grandezza delle uova.

Se sono più piccole aggiungete un uovo o un goccio di acqua per amalgamare.

L’importante è che l’impasto non risulti né asciutto, né appiccicoso.

Procedimento

Preparate la farina a fontana sul vostro piano da lavoro e versatevi dentro le uova.

Sbattetele con una forchetta poi cominciate ad amalgamarle alla farina e lavorate l’impasto fino a farlo diventare lisco ed omogeneo.

Create un panetto e lasciatelo riposare per una mezz’ora coperto da un panno o avvolto nella pellicola.

Dopo, con l’aiuto di un mattarello stendete la vostra sfoglia e fatela asciugare per un pò stesa su una tovaglia e cospargetela di farina.

Quando si è asciugata un po’ tagliate le vostre fettuccine o a mano o con l’aiuto di una macchina per la pasta e mettetele su un vassoio cosparso di farina 00.

Ottima anche, se l’avete, la farina di mais! Eviterà che le vostre fettuccine  si attacchino tra di loro.

Bollitele in abbondante acqua salata.

Per la cottura ci vorranno pochi minuti da quando la pasta viene su a galla.

Scolatela e conditela a piacere.

Carbonara

Sicuramente uno tra i piatti più conosciuti del nostro paese la Carbonara è un piatto di cui si comincia a parlare soltanto dopo il 1944. Vi siete mai chiesti il perché?

Pare che i soldati alleati impegnati durante la Seconda guerra mondiale sulla linea Reinhard, tra Lazio, Molise e Campania, ebbero l’opportunità di assaggiare e affezionarsi alla tipica pasta “Cacio e ova” abruzzese.

Dall’aggiunta al “cacio ed ova” del guanciale, tipico della zona e della pancetta affumicata importata proprio dagli Stati Uniti, nacque la pasta che tutti oggi noi conosciamo.

Ma perché proprio questo nome? Cosa c’entra col guanciale, il cacio e le uova?

Anche qui per trovare la risposta dobbiamo ripercorrere la tradizione, questa volta quella dei boscaioli che lavoravano sugli Appennini e che raccoglievano la legna per farne carbone.

Secondo una delle versioni che vengono tramandate sembrerebbe che sia esistita una nobildonna del Polesine che, nell’Ottocento, era solita ospitare le riunioni della carboneria e, probabilmente, allietarne le discussioni con un ricco piatto di pasta.

Una cosa è certa, nessuno, ormai può contestare la nostra paternità per questo piatto.

Ecco a voi la ricetta per realizzare le nostre linguine alla Carbonara.

Ingredienti per 4 persone:

400 gr di linguine

100 g di guanciale

Pepe nero q.b.

1 tuorlo a testa più 1 per la pentola

50 g di pecorino grattugiato

1 goccio di acqua frizzante

Sale q.b.

Procedimento

In una padella rosolate il guanciale con un po’ di pepe.

A parte sbattete i tuorli con il sale ( non esagerate, c’è il pecorino), pecorino ed un goccio di acqua frizzante.

Portate a bollore l’acqua salata per le linguine ( o altra pasta a vostra scelta).

Scolatela direttamente nella padella col guanciale mantenendola sul fornello per un minuto ed aggiungendo uno/due mestoli di acqua di cottura della pasta.

Spegnete il fuoco e  versate le uova precedentemente sbattute nella pasta.

E’ importante che risulti cremosa e non asciutta.

Impiattate cospargendo sulle singole porzioni il pecorino ed una spolverata di pepe nero.

Pizza di Pasqua

Ogni Regione ha le sue tradizioni in occasione delle varie festività.

Durante il periodo della Pasqua, per esempio, se ripercorriamo la nostra penisola ne vediamo davvero delle belle: dalla cassatella e cuddura siciliana, dalla cuzzupa calabrese alla pastiera napoletana, dalla ciaramicola di Perugia ai panini al latte del Friuli Venezia Giulia; per non dimenticare le colombe artigianali o le varie pizze dolci e al formaggio.

Qui a Favole di gusto pensavamo di proporvi la ricetta di una pizza pasquale che ha un impasto davvero unico e che viene servita di solito a colazione il giorno di Pasqua unitamente alla corallina stagionata, alle uova sode o al cioccolato, a seconda dei vostri gusti. Essendo infatti poco dolce si abbina sia a cibi dolci che salati.

E,comunque, è ottima in qualunque periodo dell’anno.

Segnate subito gli ingredienti che vi occorrono:

4 uova;

1 panetto di lievito di birra;

700 gr di farina;

300 gr di zucchero semolato;

la buccia grattugiata di un’arancia e di un limone non trattati;

1 bicchiere di latte;

1 tazzina di rum o cognac;

un pizzico di sale;

a scelta 200 gr di burro o un bicchiere di olio di semi di girasole.

Procedimento:

Iniziate sempre montando bene nella planetaria le uova con lo zucchero.

Dopo cambiate le fruste e prendete quelle a spirale, poiché l’impasto di questa pizza risulterà molto elastico.

Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido e unitelo alle uova montate con lo zucchero aggiungendo poi gradatamente nella planetaria tutti gli altri ingredienti.

Dopo trasferite l’impasto in una pentola alta e lasciatela lievitare per qualche ora, meglio anche una nottata o una giornata intera.

Quando sarà raddoppiata di volume trasferitela nello stampo infarinato per le pizze pasquali, avete presente quale? Quello leggermente ad imbuto e di alluminio! Fatto apposta per queste pizze lievite. Per la pizza che vedete in foto  lo stampo è largo 24 cm ed alto 11 cm.

Infornate in forno statico a 160° per 1 ora e ¾.

Non dovete mai aprire il forno prima di un’ora e mezza, la nostra pizza pasquale necessita di molto tempo per diventare alta e soffice; solo dopo potrete testare la cottura con uno stecchino lungo.

Sfornatela e mettetela a raffreddare su una gratella.

Potete preparare la vostra pizza anche qualche giorno prima di Pasqua, dovete solo avere l’accortezza di farla freddare per bene.

Poi, dopo averla chiusa in un sacchetto per alimenti, potrete confezionarla con ovetti di cioccolato, rami di pesco, pulcini pasquali e tutto ciò che la vostra fantasia vorrà suggerirvi.

Sarà sicuramente un gradito pensiero per amici o parenti.