Carbonara

Sicuramente uno tra i piatti più conosciuti del nostro paese la Carbonara è un piatto di cui si comincia a parlare soltanto dopo il 1944. Vi siete mai chiesti il perché?

Pare che i soldati alleati impegnati durante la Seconda guerra mondiale sulla linea Reinhard, tra Lazio, Molise e Campania, ebbero l’opportunità di assaggiare e affezionarsi alla tipica pasta “Cacio e ova” abruzzese.

Dall’aggiunta al “cacio ed ova” del guanciale, tipico della zona e della pancetta affumicata importata proprio dagli Stati Uniti, nacque la pasta che tutti oggi noi conosciamo.

Ma perché proprio questo nome? Cosa c’entra col guanciale, il cacio e le uova?

Anche qui per trovare la risposta dobbiamo ripercorrere la tradizione, questa volta quella dei boscaioli che lavoravano sugli Appennini e che raccoglievano la legna per farne carbone.

Secondo una delle versioni che vengono tramandate sembrerebbe che sia esistita una nobildonna del Polesine che, nell’Ottocento, era solita ospitare le riunioni della carboneria e, probabilmente, allietarne le discussioni con un ricco piatto di pasta.

Una cosa è certa, nessuno, ormai può contestare la nostra paternità per questo piatto.

Ecco a voi la ricetta per realizzare le nostre linguine alla Carbonara.

Ingredienti per 4 persone:

400 gr di linguine

100 g di guanciale

Pepe nero q.b.

1 tuorlo a testa più 1 per la pentola

50 g di pecorino grattugiato

1 goccio di acqua frizzante

Sale q.b.

Procedimento

In una padella rosolate il guanciale con un po’ di pepe.

A parte sbattete i tuorli con il sale ( non esagerate, c’è il pecorino), pecorino ed un goccio di acqua frizzante.

Portate a bollore l’acqua salata per le linguine ( o altra pasta a vostra scelta).

Scolatela direttamente nella padella col guanciale mantenendola sul fornello per un minuto ed aggiungendo uno/due mestoli di acqua di cottura della pasta.

Spegnete il fuoco e  versate le uova precedentemente sbattute nella pasta.

E’ importante che risulti cremosa e non asciutta.

Impiattate cospargendo sulle singole porzioni il pecorino ed una spolverata di pepe nero.

Torta Nesquik

Avete del Nesquik in casa perché i vostri figli lo usano a colazione?

Vi diamo subito un suggerimento per una ricetta golosa, un dolce genuino e veloce per la loro  colazione ma anche per una merenda in compagnia.

Segnate subito gli ingredienti che vi occorrono:

3 uova

200 gr di zucchero

200 gr di farina

200 ml di latte

3 cucchiai di Nesquik

1 cucchiaio di cacao amaro

70 ml di olio di semi di girasole

1 bustina di lievito per dolci

1 bustina di vanillina

zucchero a velo

 

Procedimento

 

Sbattete per bene nella vostra planetaria (o se non l’avete in una scodella con delle fruste) le uova con lo zucchero.

Proseguite per una decina di minuti fino a quando diventeranno belle spumose.

Mescolate in una scodella il Nesquik , il cacao amaro e la vanillina.

Versate il latte a filo mescolando con una frusta a mano affinché non si formino grumi.

Versate nella planetaria e proseguite aggiungendo l’olio di semi di girasole, la farina ed in ultimo la bustina del lievito.

Continuate a mescolare e nel frattempo ungete ed infarinate una teglia da 20 cm.

Versatevi l’impasto ed infornate a 180° per 45 min.

Prima di sfornare testate sempre la cottura del vostro dolce col metodo infallibile dello stecchino di legno, deve risultare asciutto.

Da fredda sformatela e spolverizzatela con abbondante zucchero a velo.

Soffice e delicata vedrete che farà la felicità di grandi e bambini.

Panna cotta

La panna cotta è uno dei dolci più amati, conosciuti e versatili della pasticceria italiana.
Non si sa bene se sia stata inventata nelle Langhe, da una signora di origini ungheresi, come sostengono alcuni o se sia nata per ottenere una versione più leggera della bavarese francese, come sostengono altri.

La sua paternità potrebbe anche essere fatta risalire al Biancomangiare, noto dolce siciliano portato nell’antichità dalla dominazione Araba e diffuso in tempi brevissimi nel nord Italia, dove al latte di mandorle si sostituì il latte vaccino.

L’ipotesi più accreditata, comunque, è che si tratti di un dolce di origine piemontese, che dovrebbe risalire agli inizi del ‘900.
Fatto sta che è un dolce sempre apprezzato, di facile realizzazione ed in grado di assecondare ogni gusto, poiché può essere guarnito ed aromatizzato in vari modi.

Per la realizzazione della panna cotta che vedete in foto segnate gli ingredienti per 6 persone:

Per la panna cotta
1/2 litro di panna da montare
100 gr di zucchero
1 dl di latte
10 gr di colla di pesce
1 stecca di vaniglia
Per guarnire:
200 gr frutti di bosco
2 cucchiai di zucchero semolato
il succo di uno spicchio di limone ( non esagerate poiché i frutti di bosco risultano già abbastanza aspri)

Procedimento

Iniziate mettendo a bagno i fogli di colla di pesce in acqua fredda.
Versate il latte in un pentolino e scaldatelo a fuoco basso senza far bollire.
Toglietelo dal fuoco ed unitevi i fogli di colla di pesce dopo averli strizzati.
In un altro tegame portate a bollore la panna con lo zucchero ed i semi della bacca di vaniglia.

Ritirate dal fuoco unendovi il latte in cui avevate sciolto la colla di pesce e mescolate tutto.
Versate negli stampini e lasciate rassodare in frigorifero.

Preparate la riduzione mettendo in un pentolino i frutti di bosco con zucchero e limone. Deve formarsi una sorta di sciroppo che volendo potete anche filtrare.
In foto la frutta l’abbiamo lasciata.

Capovolgete gli stampini e guarnite con la riduzione di frutta.
Se volete potete anche optare per una riduzione di fragole eseguita allo stesso modo, per una colata di cioccolato alle nocciole o di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria con un pò di latte.
Ma le decorazioni sono infinite: composte di frutta, scaglie di cioccolato fondente, sciroppi di ogni genere, frutta secca, frutta fresca…
Potete anche aromatizzarla con menta o con zenzero!
Dipende tutto dai vostri gusti.